Che sete! Che fame! Il terzo tempo

E’ un’abitudine che mi porto dietro fin dalle prime uscite: terminata l’ escursione, arrivati alle macchine, rigorosamente con i #PiediStanchieCuoreFelice, non resta altro da fare (prima di salutarsi) che concedersi una pausa tutti insieme: il terzo tempo.

Il terzo tempo arriva dal rugby ed  è una delle sue tradizioni più importanti. Inizia da quando l’arbitro fischia per concludere la partita. Da quel momento le due squadre non sono più rivali e vanno a festeggiare insieme. Forse rappresenta il vero spirito del rugby.

Allo stesso modo, dopo un’escursione, terzo tempo è il momento in cui si beve qualcosa tutti insieme, si fanno due chiacchiere e, perché no?, si mangia anche qualcosa.

Soddisfatti ma affaticati, dobbiamo dare al nostro organismo la possibilità di recuperare: i muscoli hanno lavorato parecchio ed ora hanno bisogno di proteine per ricostruirsi. Va bene seguire uno schema alimentare rigido, ma a fine escursione qualche peccatuccio (piccolo, molto piccolo) ci vuole, soprattutto se abbiamo la possibilità di fare il terzo tempo in un bel bar. Nell’alimentazione è sufficiente avere una misura, senza esagerazioni per stare bene.

Se abbiamo fame, una fetta di torta o un tagliere di affettati, ci aiuteranno a recuperare. Infatti, è inutile, oltre che dannoso, non mangiare dopo uno sforzo: senza la giusta dose di energia, ti sentirai affaticato e annebbiato, il che ostacolerà il tuo recupero. I tuoi muscoli saranno indeboliti se il recupero viene trascurato.

Ma soprattutto, ricordiamoci che abbiamo appena finito di camminare (dopo diverse ore) e siamo in riserva di liquidi e sali minerali che abbiamo perso attraverso il sudore; dunque la prima cosa che dobbiamo fare è reintegrare il più velocemente possibile liquidi e sali minerali.

Quindi, via ad assumere molti e molti liquidi: l’ acqua è davvero un’ottima fonte di idratazione, ma non è necessario limitarsi alla sola acqua; piuttosto è necessario assumere una varietà di liquidi. Se piace, si può bere acqua di cocco, lime e tè matcha come bevande idratanti post-fatica che non solo soddisferanno le esigenze di idratazione del corpo, ma daranno anche un grande gusto da gustare. Per chi lo ama, un frullato post-sforzo è un ottimo metodo per reintegrare la tua energia.

E poi, c’è lei, la regina incontrastata del terzo tempo: la birra fresca. Ti sei mai chiesto se si fa bene o male dopo tanta fatica, a bere una bevanda alcolica? Se non è meglio una bibita o un succo di frutta?

Una ricerca condotta in Olanda dal professor Henk Hendriks” , dimostrerebbe che una birra media (meglio a bassa fermentazione) aiuta a reintegrare i sali minerali dopo uno sforzo fisico di media intensità, come alcuni dei più comuni integratori presenti in commercio.

Sostiene la stessa tesi anche il prof. Gatteschi, specializzato in medicina dello sport e per alcuni anni responsabile sanitario della nazionale italiana di calcio femminile. Dello stesso parere anche  uno studio della università di Granada:  l’uso moderato di birra dopo una giornata di cammino, contribuisce al reintegro dei normali livelli di sali minerali e di carboidrati.

Però, c’è un però: la birra ha al suo interno, sodio, potassio e carboidrati che servono sì al reintegro , ma ha anche alcool che se assunto in grande quantità porta alla disidratazione, specialmente in una fase post fatica in cui i livelli di liquidi sono già bassi. Riduce inoltre la sintesi proteica muscolare: problema che si può risolvere scegliendo una birra analcolica o a basso contenuto di alcol e senza esagerare con la quantità.

Ma come dicevano i latini (e siamo tutti d’accordo) “in medio stat virtus”, quindi (come sempre) bisogna cercare di avere una giusta via.

E se vogliamo concederci una birra, quale scegliere?

Non tutte le birre sono uguali: questo perché il luppolo differisce molto tra le varie tipologie di birra; in sostanza le sue proprietà antiossidanti non si trovano in egual misura in tutte le tipologie di birra.

Per ultimo, un consiglio da Guida: non essendo io  né un medico né (purtroppo) un mastro birraio consiglio sempre le birre artigianali rispetto a quelle industriali  in quanto il processo di pastorizzazione che viene effettuato è con temperature medio basse che mantiene inalterato le caratteristiche migliori.

#PiediStanchieCuoreFelice

Testo e foto Fabrizio Borgognoni

Settembre 2024

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