Aiuto! Si è scollata una scarpa

Generalmente capita durante la visita a Gorgona (sarà l’aria di mare?): qualcuno del gruppo si ferma e lamenta che si è scollata la scarpa. In genere, la frase è accompagnata con espressioni di stupore e frasi che racchiudono una certa incredulità. Come è possibile? La scarpa è praticamente nuova, usata solo poche volte…

E allora, facciamo un po’ di chiarezza, anche se non è semplice prevedere quando una scarpa deciderà di scollarsi; è però possibile cogliere alcuni segnali che ci permetteranno di capire se è ora di cambiare le scarpe!

La prima accortezza è sempre quella di verificare da quanto tempo non si usa lo scarpone; infatti se lo scarpone non viene usato con regolarità, è possibile che la gomma si secchi o che ci siano scollature. Quindi, prima di usarlo per un’escursione è sempre consigliato testarlo a casa, magari facendo un giro nel quartiere in modo da verificare che la suola sia ancora bella salda. Altro controllo che è sempre bene fare è controllare l’usura della scarpa: una suola consumata può far perdere aderenza e quindi diventare pericolosa.

Ma se, nonostante questi piccoli controlli, in escursione la scarpa decide di scollarsi, niente panico!

Diciamo subito che, in genere, gli scarponi tendono a perdere la suola per intero, quindi generalmente si scollano totalmente; nello zaino della Guida, però, ci sono sempre oggetti utilissimi, che possono rimediare anche una suola scollata e permetterti di terminare l’escursione.

I due migliori amici per le scarpe scollate sono:

Il nastro telato americano;

Le fascette da elettricista;

Due parole sul nastro americano : il nome originale è duck tape, la sua invenzione risale agli anni della Seconda Guerra Mondiale quando viene combinata la resistenza del duck tape ad un comune nastro isolante. Questo nuovo materiale consentiva, oltre alle riparazioni di emergenza, di sigillare ermeticamente anche le casse contenenti armi e munizioni . La parte superficiale è composta da una tela (tessuto con orditura non fitta) che garantisce un’elevate resistenza alle trazioni (nonostante possa essere strappato con le mani). Generalmente è impermeabile, grazie ad un rivestimento di polietilene a bassa densità e si applica attraverso una leggera pressione, ma attenzione! Non va considerato come un tradizionale scotch perché il nastro americano è molto resistente.

E insieme al nastro telato americano, bisogna avere sempre con sé le classiche fascette da elettricista: le fascette sono monoblocco e quindi ogni striscia di plastica è dotata di un sistema a cravatta che mette in moto un meccanismo autobloccante. Le fascette in plastica tradizionali sono composte da un solo pezzo e sono quelle che vengono utilizzate più spesso nei lavori domestici e nel fai da te. Le tradizionali fascette autobloccanti sono inoltre economiche.

E adesso veniamo a come “mettere una pezza” sulle scarpe scollate!

Generalmente, uso prima le fascette per fissare la suola allo scarpone, stringendo bene per assicurare il più possibile la suola allo scarpone; poi tanti giri di nastro telato per permettere alla scarpa di finire di fare il suo dovere. Bisogna cercare di non esagerare con i giri di nastro telato americano, perché il nastro porta comunque a perdere grip e rischiare quindi di scivolare.

Infatti, terminata questa riparazione in emergenza, bisogna fare la valutazione più importante: si può tornare indietro in sicurezza?

Perché (tralasciando la visita a Gorgona, dove in genere le scarpe sui scollano-per fortuna-ormai a fine percorso e con pochi passi si è al porto), quando si ha uno scarpone rotto SI DEVE TORNARE INDIETRO.

Lo so, la tentazione è forte, generalmente si pensa di poter proseguire perché il sentiero è una comoda strada forestale, perché mancano pochi minuti per arrivare al rifugio, perché è un percorso fatto centinaia di volte e perché.. ma cosa vuoi che succeda?

Lasciamo da parte tutti questi (più  o meno) validi motivi e concentriamoci sull’unica considerazione da fare: avere una scarpa rotta significa non essere nelle condizioni di sicurezza per proseguire. Tornare indietro (ovviamente in sicurezza) è l’unica cosa da fare: continuare l’escursione con scarponi danneggiati è pericoloso, aumenta il rischio di scivolamenti ed infortuni. La sicurezza deve essere sempre la priorità.

Possiamo però regalare lunga vita ai nostri scarponi con un’attenta manutenzione, in modo da poter prevenire eventuali danni piuttosto che fare riparazioni in emergenza: ecco i quattro consigli stra-utili per prenderci cura dei nostri scarponi:

  1. Pulizia regolare Dopo ogni escursione, pulisci i tuoi scarponi per rimuovere fango, sabbia e detriti che possono danneggiare i materiali. Utilizza una spazzola morbida e acqua tiepida, evitando detergenti aggressivi che potrebbero rovinare i tessuti.
  2. Asciugatura corretta Asciuga sempre i tuoi scarponi all’aria, lontano da fonti di calore diretto. Il calore eccessivo può deformare e danneggiare i materiali.
  3. Trattamenti impermeabilizzanti Se il tuo tipo di scarpone lo richiede, applica regolarmente un trattamento impermeabilizzante specifico per il materiale dei tuoi scarponi. Questo aiuta a mantenere i piedi asciutti e protegge i materiali dall’umidità.
  4. Controllo periodico delle suole Controlla regolarmente lo stato delle suole per identificare segni di usura. Se noti che la suola è consumata, considera di farla risuolare prima che si rompa completamente. Se gli scarponi sono in buono stato ma la suola è consumata, esistono calzolai specializzati che possono risuolare gli scarponi con suole in Vibram.

Quindi, manutenzione, controllo, nastro telato americano e fascette nello zaino e la cosa più importante di tutte: non far uscire gli scarponi solo poche volte l’anno, camminare sui sentieri, in tutte le stagioni, è bellissimo!

 

#PiediStanchieCuoreFelice

Testo di  Fabrizio Borgognoni

Novembre 2024

 

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